Regolamento Europeo sui Droni: a che punto siamo?

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REGOLAMENTO EUROPEO SUI DRONI
GRAZIE A SAPRITALIA SAPPIAMO DI PIU’


Nel corso del Torino Mini Maker Faire abbiamo assistito alla conferenza tenuta da Olivier Fontaine riguardante la nuova Regolamentazione Europea sui Droni.
Olivier e la sua Associazione (Sapritalia) ha seguito la maggior parte del percorso di evoluzione di quello che sarà il nuovo regolamento.
Chi, meglio di lui, poteva quindi spiegarci a che punto siamo?


IL PERCORSO E’ ANCORA LUNGO


Chi pensava che in pochi mesi avrebbe potuto volare in Europa senza dover “impazzire” per seguire i diversi regolamenti si è sbagliato.
La Bozza del Regolamento Europeo SAPR è stata emanata da EASA a Maggio (scaricala da QUI) ma è solo uno dei primi passi.
Siamo infatti ad oggi nella Fase di Consultazione dove Stati membri, Associazioni e Liberi Cittadini possono visionare il documento per poi proporre delle modifiche direttamente ad EASA stessa.

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Il periodo di consultazione pubblica terminerà il 12 agosto 2017.
EASA raccoglierà quindi tutti i commenti e svilupperà un documento di revisione (CRD) che affronterà tutti i punti e aggiornerà di conseguenza il Regolamento UAS.
La nuova bozza sarà quindi presentata alla Commissione UE entro la fine del 2017.


COSA C’E’ SCRITTO NELLA BOZZA?


Una bozza è una bozza e va presa come tale ma, forse, siamo sulla strada giusta.
La Proposta emanata da EASA fornisce un quadro per far volare in modo sicuro i Droni, lasciando una certa libertà di movimento per sviluppo e innovazione.
Oltre alle “solite” questioni relative a privacy, sicurezza, protezione dei dati ed ambiente la proposta definisce i requisiti tecnici e operativi di Droni e Piloti del Futuro.

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Nella bozza si nota subito che esistono due tipi di aeree:
Le aeree in cui le operazioni sono proibite o limitate e quelle in cui, dopo aver superato i requisiti richiesti (tra questi oltre al fattore sicurezza anche le normative UE in materia di privacy / protezione dei dati), si può volare.

Sarà implementato il progetto U-Space, un insieme di nuovi servizi e procedure specifiche volte a supportare un accesso sicuro ed efficiente agli spazi aerei da parte dei droni.
In questo ambito si inserisce il sistema Geo-Fencing, una barriera immaginaria che impedisce ai droni di entrare in aeree proibite o non autorizzate e che recentemente DJI ha lanciato su tutti i suoi droni (per info leggi QUI).
Tutti i Piloti avranno l’obbligo di registrazione, salvo quando opereranno con modelli più leggeri di 250 grammi (a differenza degli attuali 300 grammi italiani).

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Sarà necessario il marchio CE (“Conformità europea”) per vendere droni in Europa.
Quest’ultimo sarà accompagnato dall’individuazione della classe del drone (da C0 a C4) e da un opuscolo informativo su cosa si potrà e non potrà fare con il proprio drone.
Sulla base della classe, un operatore saprà in quale area potrà operare e quali competenze saranno necessarie.
Saranno infine definite la modalità di registrazione che potranno essere esclusive per il mezzo, il pilota o necessarie per entrambi.


LE NUOVE CATEGORIE


Sono state definite tre categorie: A1, A2 e A3.

CATEGORIA A1

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Nella Categoria A1 rientrano i droni “leggeri” cioè quelli di Classe C0 o C1 con un MTOM inferiore ai 900 grammi ed impatto al suolo minore di 80J.
Ai piloti che utilizzano un Drone di Classe C0 o un modello autocostruito con un MTOM inferiore a 250 grammi sarà richiesta la lettura di un foglietto illustrativo incluso nella confezione e potrà volare solo ad un altezza massima di 50 metri.
Per pilotare Droni di Classe C1, cioè un drone compreso tra i 250 ed i 900 grammi , sarà invece obbligatorio completare una formazione online e superare un test (sempre online) e potrà volare fino a 120 metri di altezza.
Sarà inoltre necessario aver compiuto 14 anni e sarà obbligatoria l’identificazione del mezzo se i modelli saranno provvisti di telecamere superiori ai 5MP e sistemi di registrazione audio che possano limitare la privacy.
Nel caso di pilotaggio di droni di Classe C0 non sarà prevista nessuna registrazione a differenza di quelli di Classe C1, dove l’operatore dovrà obbligatoriamente registrarsi.

CATEGORIA A2

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Nella Categoria A2 rientrano i Droni di Classe C2 con un MTOM fino a 4Kg.
In questo caso è prevista la registrazione sia del Pilota che del mezzo ed è obbligatorio un sistema di identificazione a bordo.
Solo chi avrà compiuto 16 anni potrà pilotare questi modelli e solo dopo aver conseguito una certificazione di competenza (attestato) presso dei Centri di Addestramento autorizzati.
L’altezza massima è stabilità in 120 metri e si dovrà operare a debita distanza da assembramenti di persone (dai 20 ai 50 metri).

CATEGORIA A3

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Nella Categoria A3 rientrano i Droni di Classe C3 e C4 (oltre ai modelli auto-costruiti) con MTOM fino a 25Kg.
In entrambi le classi è prevista la Registrazione sia del Pilota che del mezzo e l’identificazione dello stesso se richiesto nelle zone delle operazioni.
L’altezza massima è stabilita in 120 metri e per pilotare questi modelli si dovranno aver compiuto i 16 anni.
Le competenze dei piloti saranno verificate tramite una formazione online con test finale.
Per la Classe C3 i voli potranno essere effettuati solo in aeree ragionevolmente isolate in modo evitare il contatto con persone o cose, per la Classe C4 ed i modelli autocostruiti si potrà invece volare lontano da aeree congestionate, città ed aeroporti.
Questa è una delle Categorie più discusse perché, in sostanza, fa rientrare gli aeromodellisti nel regolamento (i quali si sono già mossi per chiedere l’esclusione degli aeromodelli da esso, ma sembra che EASA non abbia intenzione di accettare).


OPEN E SPECIFIC


Il nuovo regolamento europeo SAPR porterà una divisione tra la categoria OPEN (formazione non necessaria o più contenuta) e SPECIFIC (formazione necessaria e definita).
Attraverso il SORA (Specific operation risk assessment) verranno fissate le procedure per operare e saranno creati degli scenari standard (S0, S1, S2, S3)
Le procedure per la definizione delle operazioni saranno sperimentate tra più nazioni e poi discusse negli incontri previsti fatto salvo la possibilità di aprire a nuove procedure.

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Sarà inoltre introdotta la figura LUC (light unmanned operator certificate) che potrà acquisire privilegi collegati agli scenari standard se dimostrerà di gestire le operazioni in sicurezza e secondo alcuni parametri ben definiti.


COME PROPORRE LE MODIFICHE


Qualsiasi cittadino europeo può proporre modifiche alla proposta di EASA seguendo questi semplici passaggi:

1) Vai sul sito EASA (a questo link) e trova il paragrafo che ti interessa commentare.
Fai clic sul pulsante “Active” accanto all’NPA.
2) Verrai ri-indirizzato in questa pagina (https://hub.easa.europa.eu/crt/) dove dovrai registrare il tuo account verificandolo tramite mail.
3) Ora che sei “loggato” puoi accedere alla pagina “View document”.
4) Fai click con il tasto destro del mouse su un documento e potrai aggiungere un commento, modificarlo o riguardalo in seguito (il procedimento va ripetuto per due schermate).
5) Verrai ri-indirizzato in una pagina dove potrai inserire il tuo commento e i documenti necessari.
Dopo aver salvato il tuo commento esci dall’editor ed il gioco è fatto.

NB:
Dedicheremo a questo procedimento un breve articolo per cercare di essere ancora più chiari.


CONCLUSIONI


Il percorso per giungere ad un regolamento europeo è ancora lungo ma, nonostante questo, ci stiamo sempre più avvicinando ad una soluzione che potrebbe mettere fine a divisioni e incogruenze tra le varie nazioni.
Ringraziando ancora Olivier e Sapritalia, al quale potete associarvi per partecipare anche a queste attività formative, ci diamo appuntamento alla fine del 2017, quando avremo un’indicazione ancora più chiara sul regolamento futuro.






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