Tutti sotto controllo: così oggi siamo sempre spiati

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1984: dal libro alla realtà. Il Grande Fratello potrebbe essere tra di noi.


Il primo esempio è quello dell’aspirapolvere robot, che non sono pulisce le nostre case, ma ne conosce anche ogni angolo. I dati che queste macchina assorbono attraverso il loro utilizzo, però, non vengono venduti ad aziende come Amazon o Google, ma rimangono registrati e mediati tra l’azienda e il cliente o, comunque, saranno trattati con il suo consenso.

File illustration of a projection of binary code around the shadow of a man holding a laptop computer in an office in Warsaw

La condivisione dei nostri dati, ormai, è da considerarsi all’ordine del giorno grazie allo sviluppo dell’internet delle cose, ovvero la capacità degli oggetti comuni di trasferire dati tra di loro grazie al collegamento con la Rete.
Utilizzando questa premessa, si può capire come ogni nostra scelta venga catalogata e scelta, soprattutto a fini di marketing e di pubblicità in maniera ben più invasiva di quanto vorremmo pur restando entro i limiti della legalità.


CON COSA SIAMO OSSERVATI


“Pensiamo alla nuova app di Telepass Pay, Pyng+, che permette di pagare, oltre ai classici caselli in autostrada, rifornimenti di carburante, parcheggi a pagamento e presto anche bollo auto, taxi, trasporti pubblici locali e car sharing: permetterà di avere alla società che la lancia, un quadro pressoché completo della nostra mobilità e dei percorsi che facciamo” afferma Gabriele Faggiolim presidente di Clusit (Associazione italiana per la sicurezza informatica) e responsabile scientifico dell’Osservatorio Securty & Privacy del Politecnico di Milano.

A febbraio, il produttore Vizio pagò una multa di 2,2 milioni di dollari per aver raccolto senza autorizzazione e venduto informazioni su 11 milioni di suoi clienti.
Il software utilizzato serviva per misurare l’audience o per vedere se un cliente si era interessato o meno a una determinata pubblicità visitandone il sito web.

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Parlando di privacy, il maggior colpevole è il We-Vibe, giocattolino erotico controllabile da remoto con un’app. La casa produttrice, Standard Innovation, è accusata di aver tenuto conto di dati molto personali, come: come e quando viene utilizzato l’apparecchio, con quanta frequenza.
La compagnia affermò che era per controllare e migliorare il prodotto in futuro.

La parte peggiore arriva se si inizia a parlare di spionaggio vero e proprio, ovvero attivando microfoni o telecamere dei nostri dispositivi collegati al web a nostra insaputa. L’FBI, così come Zuckerberg, consiglia di mettere un pezzo di nastro adesivo sulla telecamera dei nostri computer.

Non solo siamo osservato da semplici oggetti quotidiani, ma anche da telecamere poste all’esterno delle nostre abitazioni. I due sistemi di sorveglianza maggiormente utilizzati sono Metropolis e, più recente, Nvidia, noto produttore di schede grafiche ora impegnato nell’intelligenza artificiale.
L’utilizzo di questi apparecchi servirà a gestire meglio il traffico nelle città e ad aumentare la sicurezza, segnalando eventuali problemi.


CONCLUSIONE


Gli oggetti che ormai ci circondano sono ormai intelligenti e connessi tra loro attraverso il Web e raccolgono, durante il loro uso, informazioni circa le nostre vite e le nostre abitudini: Smart TV, cellulare, Smart Watch, braccialetti per sport, termostatati, sistemi di allarme, cuffie senza fili, aspirapolvere, assistenti domestici e computer.

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