Il progetto Pila (Physics in Ludic Adventure), grazie al finanziamento del Miur e allo sviluppo dello studio bolognese IV Productions, ha avuto un’idea davvero interessante: insegnare la Fisica con un videogioco, ovvero Gran Sasso Videogame. Il titolo è ambientato nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, ha una grafica molto semplice e appunto ha la Fisica come unica chiave di proseguimento.
Un browser game che ricorda i giochi 80’s, e che riesce ad affascinare il videogiocatore anche grazie alla suggestiva ambientazione. La trama è anch’essa molto intuitiva: il protagonista è Zot, un simpatico alieno che dovremo aiutare per farlo tornare da dov’è venuto.Ed è qui che la Fisica diventa fondamentale: solo risolvendo alcuni enigmi (niente di difficile, non spaventatevi!) riusciremo a portarlo in salvo!
Il gioco è molto fedele dal punto di vista dell’ambientazione rispetto all’originale: infatti si è guadagnato il premio come miglior progetto per la categoria Capitale umano ed educazione al “Premio PA sostenibile 100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030”.
Il gioco è gratuito, giocabile sia da PC sia dallo smartphone o dal tablet, ed è consigliato per un pubblico dai 14 ai 17 anni. Se come me siete un po’ più attempati non preoccupatevi: l’ho usato per un paio di giorni e l’ho trovato molto divertente, provando anche un pizzico di nostalgia per un genere che tempi orsono era molto diffuso.
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