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7-8 ottobre 2017
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
Il 7 e l’8 ottobre 2017, al Museo Nazione della Scienza e della Tecnologia, in via San Vittore 21 a Milano, si è svolto l’evento “A tutto Drone”, diretto da “Drone World Italia”.
Il programma prevedeva due momenti: nel primo si potevano provare i droni, nella seconda i bambini si dividevano tra presentazioni video e dimostrazioni, dilettandosi anche nella costruzione di essi.
La prima fase della giornata si è svolta nel padiglione dell’aeronautica, dove si potevano provare diversi droni, in volo o a terra. Il percorso in volo era indirizzato a bambini con un’età superiore agli 8 anni che dovevano controllare il drone, un Parrott Mambo, e atterrare nel minor tempo possibile. Il percorso a terra, invece, era indirizzato a bambini dai 4 agli 8 anni con l’obiettivo di guidare un drone attraverso un percorso a ostacoli.
Durante questa fase, oltre ad aver provato entrambe le tipologie di droni
, i ragazzi del “Drone World Italia”, ci hanno mostrato altri due droni sperimentali che potrebbero essere adatti al trasporto di vari oggetti, tra cui una pizza.Avendo finito la prova dei droni, le domande agli organizzatori e le foto ai bellissimi droni esposti, tra cui un DJI Phantom, gli addetti del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia mi hanno permesso, gratuitamente e fornendomi una mappa, di visitare il resto delle sale del museo e, in attesa del laboratorio pomeridiano, ne ho approfittato.
Parlando con gli l’organizzatori di eventi del Museo, ho avuto anche delle precisazioni riguardo il loro metodo di lavoro. Il museo organizza laboratori, soprattutto nei week end, per bambini e per le famiglia e preferisce contattare dall’esterno dei professionisti del campo che sappiano far conoscere l’attività in modo semplice e che sappiano coinvolgere i partecipanti con passione.
Nella seconda parte dell’evento, ho partecipato a una presentazione iniziale di alcuni droni e ho visto i bambini costruire i loro piccoli droni giocattolo
.E’ stato possibile visionare, oltre al già citato “fantasmino”, altri tipi di modelli.
Droni racer – Sono più piccoli e fatti appositamente per le gare. Raggiungono una velocità di 130 km/h ma alcuni possono raggiungere anche i 250 km/h e hanno un’autonomia molto bassa, ovvero di 5 minuti. Devono essere droni compatti e per il telaio si utilizza generalmente il carbonio, più pesante ma molto resistente.
Si possono pilotare a vista ma la maggior parte dei piloti utilizza una telecamera posta sul drone, non stabilizzata, e degli occhialini appositi attraverso i quali vedere in prima persona il proprio drone volare a 150 km/h (FPV).
Le competizioni sono diffuse, ma in Italia non sono ancora ufficiali e si spera che entro il 2018 possano essere ufficiali, come in altri paesi.
DJI Phantom, Mavic Pro, Spark ed Inspire 2 – Utilizzati nel mondo cinematografico e delle riprese aree questi modelli possono essere utilizzati con una GoPro agganciata (nel caso dei vecchi Phantom) o con le proprie camere (a volte intercambiabili come nel caso dell’Inspire).
Tra le opzioni disponibili il Follow Me che, utilizzando il GPS, può seguire un soggetto in movimento. Attraverso diverse posizioni e il riconoscimento umano, il drone riesce a capire dove andare, identificare forme e calcolare il percorso per non perdersi e ritrovare il “padrone”. E’ un calcolo continuo e veloce.
DJI Matrice 600 – Drone componibile, da assemblare in varie configurazioni per farlo volare con le impostazioni che decide il proprietario. Possiede sei batterie e tre GPS, una trasmissione aerea in tempo reale e in qualità altissima nella sua componentistica.
Dopo l’introduzione ai droni, alcuni bambini si sono spostati per provare a costruirne uno
.Come si può vedere dal video, i ragazzi hanno a disposizione viti, cacciaviti e piccoli pezzi che assemblano senza troppi problemi.
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