Uomo arrestato dopo aver pubblicato un video con il proprio Drone

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UOMO ARRESTATO E INCARCERATO PER AVER OSTACOLATO I SOCCORSI


Quando si parla dell’utilizzo dei Droni in nazioni come la Cina si pensa a poche regole e tanta libertà (se confrontata con la situazione italiana).
Se in parte è vero molti non sanno che anche nei paesi asiatici le autorità stanno correndo ai ripari per fermare un invasione incontrollata.
Proprio recentemente, in Cina, sono state rinnovate le leggi sulla circolazione aerea e i controlli si stanno facendo più serrati.


IL RAPPORTO CAUSA-EFFETTO


Le nuove normative, che erano già in discussione da tempo, sarebbero state accellerate da due episodi “di elevata gravità”.
Il primo fatto è avvenuto nello spazio aereo appartenente all’areoporto di Mianyang Nanjiao, nella provincia di Sichuan (la parte sud-occidentale della Cina).
L’equipaggio di un aereo della compagnia Air China ha avvistato un piccolo drone (sembra un Phantom della DJI) che volava a breve distanza dalla propria traiettoria.
La segnalazione ha portato alla deviazione di tre aerei di linea e al conseguente ritardo di cinque voli.
Come se non bastasse, il giorno seguente tre diversi equipaggi hanno segnalato avvistamenti simili all’aeroporto di Shenzhen Bao’an International.

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Le segnalazioni si sono verificate poche settimane dopo che un uomo era stato arrestato dopo aver pubblicato il video di un volo aereo di linea, dalla visuale ravvicinata del suo drone.
Inoltre, nel mese di gennaio un altro uomo era stato denunciato e incarcerato per cinque giorni dopo che il suo drone era stato avvistato sul sito di una esplosione, ostacolando i soccorsi.


PRESA DI POSIZIONE DA PARTE DI DJI


Il leader di mercato DJI, tramite un suo rappresentante, ha dichiarato che i recenti incidenti negli aeroporti di Mianyang e Shenzhen riflettono un disprezzo per la sicurezza che è contro lo spirito del volo.
Quando abbiamo costruito i primi droni, la nostra intenzione originale era di dare agli appassionati un nuovo modo di vedere ciò che ci circonda, non un mezzo per creare pericoli”

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Nonostante l’Italia sia da sempre bollata come una delle nazioni più rigide sul regolamento degli aereomobili a pilotaggio remoto, anche nei paesi più libertini si stanno stringendo le cinghie.
Gli episodi di incoscienza porteranno a nuove regole (o a conseguenze ben più gravi) e, conoscendo i nostri legislatori, meglio evitare che accadano.




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