Auto a idrogeno: Mirai è la sfida di Toyota

auto a idrogeno

Il costruttore giapponese ha recentemente dichiarato che entro i prossimi cinque anni la sua auto a idrogeno sarà una realtà accessibile a tutti. Stiamo parlando di Toyota Mirai, che dovrebbe debuttare nel 2025. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

Auto a idrogeno, Toyota ci riprova

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Se ne sente sempre parlare, ma alla fine l’auto idrogeno sembra sempre rimanere nel limbo delle chimere che mai si realizzeranno. Infatti, nonostante sia una tecnologia semplice, il vero problema di questo tipo di propulsione è la produzione del gas, molto costosa e con grandi emissioni di CO2. Oltre al fatto che anche il suo stoccaggio risulta macchinoso, sia a terra che a bordo delle auto.

Toyota però, come altri costruttori, non si vuole arrendere. A renderlo noto sono le pagine del quotidiano La Repubblica, dove Didier Stevens di Toyota Europa ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni al riguardo: “Tra il 2025 e il 2030 l’auto a idrogeno raggiungerà la parità di costo rispetto all’auto ibrida, garantendo prestazioni e semplicità di utilizzo assolutamente identiche“.

Con queste dichiarazioni, l’auto a idrogeno entra così a gamba tesa nel dibattito riguardante il mondo che verrà. Iperconnessione, intelligenza artificiale, cambiamente climatici: sono tutti aspetti su cui questa tecnologia avrebbe importanti ripercussioni.

Toyota Mirai: la soluzione ad idrogeno della casa nipponica

Didier Stevens ha aggiunto: “L’attenzione nei confronti dell’idrogeno sta vivendo un momento importante a livello internazionale. A Parigi il prossimo anno arriveranno su strada 600 Toyota Mirai a idrogeno tra i taxi. E a fine ottobre al salone di Tokyo sarà presentata la nuova Mirai, capace di un’autonomia di marcia con un pieno superiore a quella attuale di 500 chilometri, realizzabile con un rifornimento di pochi minuti, del tutto analogo a quello di benzina o diesel“.

E a proposito dell’Italia, Stevens aggiunge: “Nel recente Piano italiano su energia e clima, inviato alla Commissione Europea, non c’è traccia dell’idrogeno. Mentre è previsto dal Piano sulle infrastrutture per i combustibili alternativi. L’Italia ha grandi potenzialità nelle energie rinnovabili, può certamente accelerare, ma deve fare in fretta“.