Bonus climatizzatori: quali sono gli incentivi disponibili e come ottenerli

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L’inizio della primavera è il periodo più propizio per programmare ed eseguire interventi di ristrutturazione o di ammodernamento degli impianti domestici. L’esecuzione dei lavori, infatti, è largamente agevolata dall’arrivo del miglioramento delle condizioni meteo, in virtù del quale è possibile ottimizzare i tempi di realizzazione. Ciò vale non soltanto per i cantieri di più ampia portata ma anche per interventi mirati come, ad esempio, l’installazione o la sostituzione di condizionatori e climatizzatori. In alcuni casi, è anche possibile beneficiare di specifiche agevolazioni fiscali, funzionali all’abbattimento dei costi; di seguito, vediamo quali sono i bonus ancora attivi e le modalità per usufruirne.

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Bonus per mobili ed elettrodomestici

Il cosiddetto “Bonus mobili”, come riportato dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, è un’agevolazione che può essere applicata anche all’acquisto di “grandi elettrodomestici”, tra i quali figurano “apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento”.

L’agevolazione consiste in una detrazione IRPEF pari al 50% (su un limite massimo di spesa pari a 8.000 euro per il 2023 e 5.000 euro per il 2024) che però riguarda soltanto i beni acquistati entro il 31 dicembre del 2024 in funzione di una ristrutturazione edilizia. In altre parole, l’acquisto di un climatizzatore non rientra nella presente disciplina agevolativa qualora non sia ‘legato’ ad uno o più interventi disciplinati dall’art. 16-bis del Dpr 917/86.

In aggiunta, affinché i costi sostenuti siano effettivamente detraibili, le spese devono poter essere ‘dimostrate’; ragion per cui, occorre utilizzare soltanto metodi di pagamento tracciabili quali bonifico bancario o postale, a prescindere dal canale di acquisto. In altre parole, se il contribuente sceglie climatizzatori Samsung o di altra marca, può comprarli sia in negozio sia online, tramite e-commerce specializzati come Emmebistore, e portare la spesa in detrazione pagando con bonifico, carta di credito o di debito; di contro, l’Agenzia delle Entrate esplicita che “non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento”. Non rientrano, invece, nella disciplina agevolativa gli acquisti sostenuti nell’ambito di interventi di riqualificazione energetica agevolati al 65%.

Come ottenere il bonus mobili

A differenza di altre agevolazioni, il bonus per mobili e grandi elettrodomestici non richiede particolari adempimenti; come spiega l’apposita guida redatta dall’Agenzia delle Entrate e aggiornata a gennaio 2023, “la detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio”.

Bonus ‘casa’

Per alcuni interventi, catalogati come funzionali all’efficientamento energetico degli edifici, è possibile ottenere parimenti una detrazione IRPEF del 50%, fermo restando il medesimo requisito di base: la realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia.

Come riportato dal sito ufficiale dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), rientrano in questa particolare disciplina agevolativa:

  • sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamento dell’impianto;
  • pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto;
  • microcogeneratori (Pe<50kWe);
  • teleriscaldamento;
  • installazione di sistemi di termoregolazione e building automation.

Nel caso in cui l’intervento di ristrutturazione preveda anche una delle soluzioni sopra elencate, per beneficiare della detrazione fiscale prevista è necessario trasmettere per via telematica all’ENEA – mediante la piattaforma dedicata – tutte le informazioni relative ai lavori di efficientamento energetico effettuati e portati a termine dall’anno 2018 in poi.

La procedura online richiede anzitutto la registrazione al sito dell’Agenzia; successivamente, vanno inseriti i dati del beneficiario dell’agevolazione, gli estremi identificativi dell’immobile e le informazioni riguardanti gli interventi effettuati. Infine, dopo la verifica dei dati inseriti nei rispettivi form, è possibile inviare la domanda.