Come ha cambiato l’era di Internet il corso della storia della crittografia

storia della crittografia

La crittografia si è affermata come uno dei pilastri fondamentali dell’era digitale. Nata per proteggere le informazioni in viaggio tra le milizie, ha saputo evolversi di comune accordo con le necessità della società e delle persone. E oggi si propone come un baluardo della protezione della privacy e delle informazioni sensibili. Si può sostenere, a ragion veduta, che Internet oggi è un luogo sicuro (con alcune eccezioni) solo ed esclusivamente per merito della crittografia. In sintesi, ci troviamo di fronte ad una componente essenziale della società digitale.

Un viaggio nel tempo: la crittografia prima di Internet

La crittografia non è un’invenzione del ventesimo secolo. Le sue radici risalgono a migliaia di anni fa, come racconta anche l’articolo del blog di ExpressVPN sulla crittografia. Si deve infatti risalire ai tempi di Sparta, quando la codificazione dei messaggi avveniva tramite un sistema conosciuto come Scitala, utilizzato dagli efori per consegnare i messaggi durante le battaglie. Il meccanismo in questione era tanto semplice quanto geniale: la pergamena veniva arrotolata intorno ad una bacchetta, e soltanto chi possedeva una bacchetta di identiche dimensioni poteva decifrare il codice.

Ovviamente la crittografia si è evoluta nel corso dei secoli, adattandosi ai bisogni delle persone e alle opportunità offerte dalla tecnologia. Prima di Internet, quest’arte era legata soprattutto alle necessità dei governi e dei corpi militari, oltre ai servizi di intelligence. Basti pensare al Cifrario di Vernam, frequentemente utilizzato durante la Guerra Fredda. In realtà i primi sistemi elaborati di crittografia risalgono alla Prima Guerra Mondiale.

La crittografia nell’era di internet: una nuova dimensione

Con l’avvento di Internet, la crittografia ha assunto una nuova dimensione. L’informazione, ora non più limitata ai vecchi media ma diffusa in tutto il mondo, ha iniziato a viaggiare in una rete virtuale di computer e server connessi fra loro. L’infrastruttura del web, libera e decentralizzata, richiedeva un livello di sicurezza di tutt’altra tipologia, per proteggere i dati. La crittografia, quindi, è diventata ancora una volta la risposta per garantire la sicurezza delle transazioni online, la protezione dei dati personali e la salvaguardia della privacy degli utenti.

Questa scienza si è dunque evoluta in modo netto, diventando un vero e proprio scudo, e non più un semplice mezzo per codificare messaggi segreti. Dagli attacchi informatici al furto di identità digitale, passando per la violazione della privacy, oggi l’encrypting risulta uno strumento difensivo d’uso comune e soprattutto quotidiano. Riguarda da vicino tutti noi, e lo utilizziamo ogni giorno, anche se forse non ce ne rendiamo nemmeno conto.

Conclusioni e incognite future

Le tecnologie crescono, di pari passo con le minacce informatiche. Il futuro della crittografia non è esente da questa regola, ed è in pericolo. I rischi maggiori provengono dall’informatica quantistica, che adotta computer con una potenza di calcolo inimmaginabile per risolvere i problemi matematici alla base dell’encrypting moderno. Proprio per questo motivo, gli esperti hanno realizzato dei sistemi crittografici post-quantistici, in grado di proporre problemi ancor più difficili, irrisolvibili anche per il quantum computing. Naturalmente la crittografia post-quantum dovrà svilupparsi ancor di più.