Quanto consuma un PC? Differenza fra fisso e notebook

quanto consuma un pc

Tra gli apparecchi domestici o da ufficio che consumano molta energia elettrica, andando dunque a incidere sul bilancio, ci sono sicuramente computer e notebook. Si tratta di dispositivi che tendono a restare operativi e lasciati accesi per molto tempo, anche un’intera giornata, senza contare le eventuali notti. Di certo, su questa base, calcolare il consumo esatto di un apparecchio di cui tra l’altro esistono infinite varianti in fatto di componenti, è impresa difficile.

Una cosa, infatti, è il consumo della scheda grafica di un pc, e altra cosa è, per quello stesso dispositivo, il consumo degli accessori quali stampanti e fax. Altre variabili possono riguardare la generazione di riferimento del monitor utilizzato: i vecchi apparecchi a tubo catodico consumavano molta più energia rispetto ai più recenti modelli LCD (senza contare i bassi consumi e l’efficienza dei monitor con retroilluminazione a LED). Infine, non si può non tener conto delle differenze tra un computer fisso e un notebook o computer portatile.

Come calcolare il consumo medio di un computer desktop

Alcuni strumenti, come un wattmetro o un gruppo di continuità, permettono di conoscere i kw/h consumati dal computer. Per Kw/h (Chilowatt-Ora) si intende l’unità di misura per calcolare l’energia. Trovato il consumo in kw/h dell’apparecchio, basta moltiplicare il valore per il costo energetico orario della tariffa, per ottenere una stima del costo di alimentazione totale del dispositivo in questione. Per questo calcolo, si consiglia di non guardare la cifra riportata sull’alimentatore, poiché questo parametro si riferisce unicamente alla potenza massima che il computer è in grado di raggiungere.

Solitamente, i normali computer desktop consumano parecchia energia, per una media che oscilla tra i 200 e i 650 W, in base alle sue componenti di base o modificate (ad esempio, in base all’alimentatore utilizzato). Non da sottovalutare è, soprattutto, il consumo della scheda video: questa componente diventa particolarmente dispendiosa, in termini di watt, nei computer da gaming; nello specifico, può anche arrivare a consumare 600 W per una sessione di gioco.

A queste si aggiungono, solitamente, stampanti, scanner, fax, altoparlanti, hard-disk esterni e altri vari accessori: di norma, si tratta di periferiche che non vengono utilizzati continuativamente, dunque il loro consumo energetico – sebbene non irrilevante – è comunque ridotto.

Il consumo medio di un portatile

Tendenzialmente, le dimensioni delle componenti di un computer portatile sono ridotte rispetto a quelle di un computer fisso: per questa ragione, un pc tende a consumare una quantità inferiore di energia. Inoltre, di solito hanno al loro interno già tutte le componenti necessarie al proprio funzionamento (come processori e schede video), che normalmente non richiedono mai grandi quantità di energia.

In breve, un computer portatile raramente si spinge fino ad assorbire 130 W (il massimo tollerato, invece, è sui 200 W) : la media di consumo, solitamente, si assesta tra i 20 e i 50 W. Ovviamente, si tratta di parametri che possono variare, in base, ad esempio, all’attivazione della funzione di stand-by o alla velocità di carica dell’apparecchio.

In sintesi, il consumo di un computer medio non è mai così notevole da preoccupare il consumatore medio per il suo peso sulla bolletta. Fatti salvi i soliti e ovvi accorgimenti sui comportamenti da assumere per ridurre i costi, bisogna tener presente semplicemente che solo alcune componenti, se ritoccate ad esempio a fini di gaming, possono incidere seriamente sul dispendio energetico. Si parla, in questo caso, di alimentazione e scheda video dei computer fissi. I portatili, invece, hanno un consumo Kw/h molto ridotto a confronto, dunque escono decisamente vincitori dal confronto sul risparmio energetico.