I droni di Ocean Voyages hanno raccolto 40 tonnellate di rifiuti dal Pacifico

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La nave ambientalista Ocean Voyages ha liberato l’Oceano Pacifico di 40 tonnellate di rifiuti: il tutto è stato possibile grazie all’utilizzo di satelliti artificiali e droni. Andiamo a scoprire maggiori dettagli su questa impresa.

I droni sono stati fondamentali anche stavolta

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Ci sono voluti 25 giorni per raccogliere dall’Oceano Pacifico qualcosa come 40 tonnellate di plastica: merito di Ocean Voyages, una nave ambientalista che si è servita di satelliti artificiali e droni per la pulizia del mare da questi rifiuti, che ogni anno uccidono 380mila mammiferi marini.

Mary Crowley, fondatrice dell’OV Institute, ha dichiarato: I satelliti artificiali ci hanno fornito un aiuto sostanziale per trovare i rifiuti più grandi, i droni ci hanno aiutato a identificare quelli più piccoli”. Teatro delle operazioni è il Great Pacific Garbage Patch, un enorme accumulo di spazzatura galleggiante (specialmente plastica) situato nell’Oceano Pacifico.

Si tratta di un’area grande quanto Spagna e Portogallo insieme, alcuni addirittura sostengono che arrivi ad essere più grossa degli USA. In un contesto simile si capisce come 40 tonnellate siano una cifra irrisoria, ma è già qualcosa, se non altro simbolicamente.

Il ruolo dei droni in questa operazione è stato determinante per scovare gli elementi più piccoli. Una parte della plastica raccolta sarà usata dalle scuole d’arte delle hawaii per creare sculture, mentre il resto sarà riciclato per produrre energia.